Obbligare a mangiare è nocivo: in natura, nessun essere vivente mangia se non ne ha bisogno e non obbliga i suoi piccoli a farlo. Ma si può, o anche si deve, obbligare a non mangiare. In un caso o in un altro (malattia, allergia, necessità di un regime alimentare o disciplina, qualche volta anche per punizione) non mangiare. Oggi, per esempio, a riprova del comportamento ideale, fate a meno del gelato. L’obbligo di mangiare, solo con il “non” davanti. Cos’è l’appetito, la sensazione di fame? Non è solo un segno dell’organismo che ha bisogno di nutrirsi, ma anche un segnale che è pronto a ricevere cibo, digerirlo e assorbirne le proprietà necessarie. Lo stomaco dice: “i succhi gastrici sono pronti”, dal resto del corpo arrivano segnali come: “il cibo ingerito precedentemente è stato digerito e la sua energia è esaurita, pronti a ricevere altro cibo”. Il cervello ordina: “per tutti, ma proprio tutti, è arrivato il momento di dedicare attenzione al nutrimento”. Cos’è il mangiare senza appetito?
Violenza sull’organismo: riempiendolo di cibo che non è pronto ad assimilare. Obbligando il bambino, contro la sua volontà, a mangiare quello che noi riteniamo necessario, e non il suo organismo, rischiamo di avvelenarlo e basta. Vi sembra un affermazione troppo forte? Gli avvelenamenti peggiori si manifestano molto bruscamente, questo è noto a tutti. E quelli cronici possono manifestarsi come delle mancanze, raffreddori di causa sconosciuta, emicranie, nervosismo e rabbia immotivati, capricci vari, eccitazione o depressione. Mettiamoci nei panni di una persona che per molti anni ha dovuto ingerire cibo quotidianamente non perché ne aveva bisogno, ma perché gli è stato imposto da altri (“per la mamma…, per il papà…, apri che c’è il trenino/l’aeroplanino…”). Come farà a distinguere i propri desideri da quelli degli altri? Tutte queste “necessità e pseudo-necessità” imposte a questa persona la confondono solamente. Perché? Trovate una causa nel periodo della prima infanzia, quando il bambino ha cominciato a mangiare, anche se per lui era una cosa terribile. Perché non si interessa a niente, perché non desidera niente, non ambisce a niente? Conoscete la parola sazietà? Sapete che ha molte interpretazioni?ll bambino che è stato sistematicamente obbligato a ingerire cibo, prima o poi adotterà un atteggiamento negativo, negativismo, e non solo verso il cibo!
Gli adulti non fanno altro che obbligarlo a mangiare, non fanno altro che obbligare… L’infanzia è un periodo nel quale i bambini agiscono senza pensare e sono facilmente influenzabili. L’atteggiamento negativo verso il cibo può automaticamente trasformarsi in un comportamento negativo con le persone, nel negativismo verso tutti e tutto. Immaginiamo per un secondo che tutto il mondo sia diventato obbligante, pesante e imponente, ne consegue la quotidiana necessità di ribellarsi, arrendersi, far finta di arrendersi. “Non abbiamo mai avuto problemi con il cibo”, ci scrive una mamma felice che ha cresciuto due figlie sane, radiose e felici. ‘Anche quando tutti cercavano di convincermi a dar da mangiare alle bambine in un orario prestabilito, io ho continuato a dar loro da mangiare solo quando ne avevano veramente voglia. E non serviva mangiare per la mamma o per il papà, non serviva aprire la bocca per il trenino o per l’aeroplanino. lo la pensavo così: cosa avrei fatto se vicino a me ci fosse stato un gigante che voleva imboccarmi e obbligarmi a mangiare quando non avevo fame? Avrei buttato via il cucchiaio e sarei scappata”. Cari “oppressori”, con la vostra quotidiana “violenza” negate al bambino la possibilità di godersi la vita ed essere felice, questo è un diritto inalienabile di ogni essere vivente. Così facendo state minando sia la sua salute fisica che quella spirituale!